I miniassegni sono stati negli anni 70 una forma di denaro che sostituiva di fatto i soldi spiccioli che proprio in quel periodo storico scarseggiavano.
La storia
I primi miniassegni ad apparire sul mercato risalgono al dicembre del 1975, mese in cui l’istituto Bancario San Paolo ne emise parecchi dal valore di 100 lire.
Con il passare del tempo tutte le altre banche si allinearono con la Banca San Paolo e fecero uscire miniassegni dal valore di 50, 100, 150, 200, 250, 300 e 350 lire.
In quegli anni ci fu una vera e propria invasione di questi assegni, che venivano emessi da 33 banche diverse per un valore di circa 200 miliardi di lire.
Per le banche fu un affare lucroso perché molti di questi piccoli assegni finirono persi, o addirittura mai cambiati.
Sul finire del 1978 i miniassegni sparirono dalla circolazione quando l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato fu in grado di rimettere in circolo la moneta spicciola.
Curiosità
Questi piccoli pezzetti di carta venivano così chiamati perché erano di dimensioni ridotte rispetto ad un vero assegno.
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