Bettino Craxi è stato uno dei politici italiani più influenti e controversi del XX secolo, con una carriera che si è sviluppata nell’arco di tre decenni. Nato a Milano il 24 febbraio del 1934, in una famiglia di modeste origini siciliane, ha trascorso gran parte della sua infanzia a Tunisi, dove il padre lavorava come impiegato delle Ferrovie dello Stato. Nel 1946, la famiglia si trasferisce a Palermo, dove Craxi inizia gli studi liceali e si avvicina alla politica, aderendo alla Gioventù Universitaria Cattolica.
Nel 1953, a soli 19 anni, Craxi viene eletto segretario provinciale della Democrazia Cristiana a Palermo, una posizione che lo rende uno dei più giovani leader politici del paese. Nel 1956, si laurea in giurisprudenza all’Università di Palermo e l’anno successivo viene eletto consigliere comunale, segnando l’inizio della sua carriera politica.
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Negli anni ’60, Craxi emerge come uno dei principali esponenti della corrente riformista della Democrazia Cristiana, che cerca di modernizzare il partito e di allontanarsi dalle posizioni conservatrici. Nel 1968, viene eletto deputato per la prima volta e nel 1976 diventa segretario nazionale della DC, succedendo a Benigno Zaccagnini.
Il suo mandato alla guida del partito dura poco più di due anni e si caratterizza per la forte opposizione interna da parte della corrente più conservatrice della DC, che non condivide la sua linea riformista. Nel 1978, Craxi lascia la Democrazia Cristiana e fonda il Partito Socialista Italiano, che diventa presto uno dei principali partiti della sinistra italiana.
Negli anni ’80, Bettino Craxi diventa uno dei protagonisti della scena politica italiana e internazionale, grazie alla sua abilità nel gestire le relazioni internazionali e nella mediazione tra le diverse forze politiche. Nel 1983, diventa Presidente del Consiglio dei Ministri, il primo socialista a ricoprire tale incarico in Italia, e guida il governo fino al 1987.
Il governo Craxi è segnato da una serie di riforme sociali e di modernizzazione del paese, ma anche da alcune ontroversie, come lo scandalo dei finanziamenti illeciti alla DC, che coinvolge anche alcuni esponenti del PSI.
Negli anni successivi, Craxi continua a giocare un ruolo di primo piano nella politica italiana, ma la sua figura diventa sempre più controversa, soprattutto a causa delle accuse di corruzione e di collusione con la mafia. Nel 1993, Craxi lascia l’Italia per evitare le indagini giudiziarie e si trasferisce in Tunisia, dove vive fino alla morte, avvenuta nel 2000 a Hammamet, a causa di un tumore al pancreas.
La figura di Craxi è stata oggetto di un intenso dibattito in Italia, divisa tra coloro che lo considerano un grande statista che ha saputo modernizzare il paese e promuovere le riforme sociali, e coloro che lo accusano di corruzione e di aver favorito la diffusione della mafia in Italia. In ogni caso, la sua eredità politica è indiscutibile, con un’impronta che si estende dalla politica economica alla politica estera.
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In campo economico, Craxi ha promosso una politica di liberalizzazione e di modernizzazione dell’economia italiana, con l’introduzione di riforme come la legge Basaglia sulla chiusura dei manicomi, la riforma dell’istruzione e la riforma sanitaria. In campo internazionale, Craxi ha avuto un ruolo di primo piano nella politica estera italiana, con una forte attenzione alla questione palestinese e alle relazioni con l’Africa e con i paesi del Medio Oriente.
Nonostante i suoi successi politici, la figura di Craxi è stata oscurata dagli scandali giudiziari e dalle accuse di corruzione, che lo hanno portato a una fuga all’estero per evitare le indagini. Nel 1994, Craxi viene condannato a 27 anni di reclusione per corruzione, ma continua a sostenere la sua innocenza fino alla fine.
Nonostante le accuse, Bettino Craxi è stato un politico carismatico e abile, con un forte senso dello Stato e della nazione italiana. La sua capacità di gestire le relazioni internazionali e la sua visione riformista hanno segnato profondamente la politica italiana degli anni ’80 e ’90, influenzando anche i successivi governi di centro-sinistra.
La figura di Craxi è stata anche al centro di un dibattito culturale e politico, che ha visto schierarsi da una parte coloro che lo considerano un grande statista e un riformatore, e dall’altra coloro che lo accusano di corruzione e di aver favorito la diffusione della mafia in Italia.
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Oltre alla politica, Craxi era anche un appassionato lettore e scrittore, con una vasta cultura letteraria e una grande curiosità intellettuale. Ha scritto numerosi libri, tra cui “L’Italia dei veleni” e “La politica in Italia”, che hanno suscitato grande interesse e dibattito.
La figura di Bettino Craxi rappresenta un’importante pagina della storia politica italiana, con i suoi successi e i suoi fallimenti, le sue virtù e i suoi difetti. La sua capacità di immaginare una società più giusta e moderna, insieme alla sua abilità politica e al suo senso di responsabilità istituzionale, lo rendono una figura indimenticabile nella storia del nostro paese.
Se volete vedere altri personaggi che hanno fatto la storia mondiale, vi riportiamo alla sezione apposita. Qui in basso vi postiamo un video di Craxi in uno dei tanti interrogatori a cui è stato sottoposto.
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